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Eventi Auditorium Piacenza In questa sezione del sito è possibile consultare tutti gli eventi promossi e organizzati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Responsabile Eventi in Fondazione
Dott.ssa Tiziana Libé
Telefono: 0523.311116
Fax: 0523.311190
E-mail: presidenza@lafondazione.com
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Giugno 20125 eventi presenti 8/6/2012 - ore 21:00 - Sala dei Teatini - Piacenza

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Ensemble NovecentoMusiche nuove a Piacenza | Associazione NovecentoL’ensemble 900 Musica, sotto la direzione di Camillo Mozzoni, presenta una visione assai ampia della musica contemporanea. An Idyll for the misbegotten, composta nel 1985 per flauto amplificato e percussioni, rivela immediatamente un concetto di natura centrata sull’elemento umano. Scrisse George Crumb che “sento il senso di ‘misbegotten’ (illegittimo, mal concepito), più che mai calzante per l’odiernità, il fato e del genere homo sapiens. Oggi il genere umano è più illegittimo in questo pianeta di quanto non lo siano piante e animali. L’antico senso di fratellanza che pervadeva il rapporto tra gli uomini e tra questi e gli animali (così ben reso dalla vita e dalle opere di San Francesco d’Assisi) sta gradualemnte ma inesorabilmente degenerando, fino a farci trovare monarchi di un mondo morente. Mi auguro che presto il genere umano intraprenda una strada nuova, e si trovi un nuovo senso morale del rapporto tra uomo e natura, una nuova dignità.” Nel 1964 Luciano Berio scrisse per la moglie, la straordinaria mezzo soprano Cathy Berberian, uno delle sue composizioni più celebri, le Folk Songs, nella quale elaborò canti popolari provenienti dalla tradizione orale di differenti paesi (Stati Uniti, Armenia, Italia, Francia, Azerbaijan). Scrisse Berio: “Ho sempre provato un senso di profondo disagio ascoltando canzoni popolari (cioè espressioni popolari spontanee) accompagnate dal pianoforte. È per questo e, soprattutto, per rendere omaggio all’intelligenza vocale di Cathy Berberian che nel 1964 ho scritto Folk Songs per voce e sette esecutori (flauto/ottavino, clarinetto, due percussioni, arpa, viola, violoncello). Si tratta, in sostanza, di un’antologia di undici canti popolari (o assunti come tali) di varia origine (Stati Uniti, Armenia, Provenza, Sicilia, Sardegna, ecc.), trovati su vecchi dischi, su antologie stampate o raccolti dalla viva voce di amici. Li ho naturalmente interpretati ritmicamente e armonicamente: in un certo senso, quindi, li ho ricomposti. Il discorso strumentale ha una funzione precisa: suggerire e commentare quelle che mi sono parse le radici espressive, cioè culturali, di ogni canzone”. Le Rhythm Songs di Paul Smadbeck sono uno dei brani più belli scritti per marimba solo. Vi confluiscono vari elementi: dal jazz alla musica latina, dalla musica africana al Gamelan balinese. Certo poche presentazioni necessita un brano così centrale nella musica del secolo scorso come il Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg, scritto nel 1912. In questa composizione l’autore utilizza per la prima volta la tecnica dello Sprechgesang, ovvero “canto parlato”: uno stile vocale in cui si fondono le caratteristiche proprie del suono parlato e del suono cantato. L’autore stesso spiega che il cantanterecitante, pur mantenendo rigorosamente il ritmo notato, deve appena intonare la nota vera e propria e poi subito abbandonarla. Lo Sprechgesang deve essere a metà strada tra la parola cantata e quella parlata. |
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11/6/2012 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione

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Paolo TofaniMusiche nuove a Piacenza | Associazione NovecentoPioniere visionario della chitarra, instancabile ricercatore e sperimentatore, allievo di John Cage, protagonista prima del beat italiano con i Samurai e poi con i Califfi, poi profeta del nuovo verbo progressive con gli Area, dove le sue seminali sperimentazioni sugli orizzonti elettronici applicati alla chitarra elettrica (e non solo) segnano un cammino di avanguardia ancora oggi percorso. Oltre alla attività di compositore sempre con gli Area e per la Cramps Records ricordiamo anche il suo notevole talento di produttore con Eugenio Finardi e le collaborazioni con il cantautore Claudio Rocchi. Poi all’apice della popolarità underground, diciamo così, l’abbandono per diventare monaco. Da qualche anno ritornato sulla scena musicale anche grazie alla reunion dei mitici AREA, Tofani offre una musica senza confini che, come la poetica di Rabindranath Tagore, getta un ponte tra oriente e occidente, usando antiche scale vediche e l’ultimissima tecnologia informatica applicata alla musica. |
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12/6/2012 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione

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La meditazione nella vita quotidianaIncontro pubblico con il Monaco Buddhista Zen Claude AnShin ThomasClaude AnShin Thomas nel 1966/67 combatté come volontario nella guerra del Vietnam. Visse il dramma del reduce di una guerra impopolare, e cadde preda della depressione, alcol e droghe. Nel 1995 venne ordinato monaco nella tradizione del buddhismo zen giapponese. Monaco itinerante e mendicante, si prodiga da anni a livello internazionale per la promozione della pace e della non-violenza. Vive, lavora e insegna esclusivamente sulla base delle offerte che riceve.
Organizzato da Centro Yoga Anahata
Per informazioni info@centroanatata.org oppure 0523/336715
"La pace non è un idea. La pace non è un movimento politico, né una teoria o un dogma. La pace è un modo di vivere: vivere consapevolmente nel momento presente... Dobbiamo semplicemente fermare la guerra senza fine che infierisce in noi... Immagina, se ognuno fermasse la guerra che regna in se stesso - non ci sarebbero più semi da cui la guerra potesse svilupparsi"
Claude AnShin Thomas |
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15/6/2012 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione

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Namaste TrioMusiche nuove a Piacenza | Associazione NovecentoNamasté è una parola Hindi, letteralmente significa “mi inchino a te”, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi. Namasté, trio crossover fra Occidente e Oriente, riporterà gli ascoltatori ad uno specifico spaccato della storia musicale recente, quello che - con le significative anticipazioni di John Cage fin dagli anni Cinquanta - ha visto numerosi compositori americani abbracciare le filosofie e le pratiche zen ed estremorientali, tradizione musicale indiana in primis. Il processo, venuto prepotentemente alla ribalta negli anni Sessanta e Settanta e a suo modo responsabile dello sviluppo di una world music tuttora assai prosperosa e prolifica, non si è però svolto a senso unico. Se da una parte Terry Riley si fa seguace dal 1970 al ‘96 del maestro indiano Pandit Pran Nath, approfondendo la teoria e la pratica dei raga, e Lou Harrison si applica nella composizione per le orchestre dei gamelan giavanesi, il grande maestro indiano Ravi Shankar e il giapponese Toru Takemitsu volgono viceversa lo sguardo all’Occidente, l’uno facendosi ambasciatore di successo della propria cultura musicale nel mondo, l’altro abbracciando nelle sue composizioni l’idioma di tradizione europea. Prima tappa di questo singolare percorso di ascolto Cantos desiertos di Terry Riley fa parte di un ciclo più ampio, interamente dedicato alla chitarra (sola o con altri strumenti), intitolato “Il libro di Abbeyozzud” (il nome è una parola senza senso inventata dallo stesso compositore ndr). Il ciclo dovrà comprendere 26 brani, tutti con titoli in spagnolo, ciascuno iniziante con una diversa lettera dell’alfabeto. Francesco en Paraiso, un brano caratterizzato da stilemi quasi bachiani, è dedicato a un amico dell’autore morto di aids. Canción Desierto è basato su una melodiaindiana in cui all’inizio la chitarra produce particolari suoni percussivi, e di cui Quijote (il sognatore) propone una serie di variazioni. Toward the Sea è stato, invece, commissionato a Toru Takemitsu nel 1981 da Greenpeace per la campagna “Salviamo le balene”. L’opera è divisa in tre sezioni, tutte più o meno riferite al Moby Dick di Melville. Scritto in un periodo in cui Takemitsu stava riavvicinandosi alla tonalità dopo un periodo di sperimentazione, si basa in gran parte su un motivo derivato dall’interpretazione secondo la notazione musicale tedesca delle lettere S-E-A: mi bemolle-mi-la. Lou Harrison approfondisce una interessante ricerca sull’armonia. Avalokiteshvara (1964), basato su un modo coreano, è intitolato al Buddha della compassione. Si potrebbe definire ‘la risposta indiana al basso albertino’: i suoni della nota dorma sono suonati tra le note della melodia, dando luogo a un perpetuum mobile. Infine L’aube enchantée di Ravi Shankar si basa sul raga todi, tradizionalmente associato alle ore del mattino. Il brano inizia con una sezione lenta e meditativa che si trasforma poi in una sezione di variazioni di carattere più fortemente ritmico che conduce a un crescendo finale. |
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16/6/2012 - ore 21:15 - Auditorium della Fondazione

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Prima serata di gala dei Concorsi Internazionali di Musica della Val Tidone 2012ConcertoNell'occasione i tre concorrenti meglio classificati nel Premio pianistico "Silvio Bengalli" terranno un concerto, al termine del quale il pubblico in sala esprimerà il proprio voto: il vincitore si aggiudicherà il Premio del pubblico "Libertà". |
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