Sabato 17 Ottobre 2015 - ore 17:30 - Auditorium della Fondazione "Doppio gioco"
Presentazione del volume di racconti di Umberto Fava e Maurizio Rossi
– doppia copertina e disegni interni dedicati del pittore GIANFRANCO ASVERI –
(Editrice SCRITTURE – Piacenza)
PROGRAMMA
Assieme ai due autori del libro, interverranno:
– Stefano Pareti, coordinatore dell’incontro
– Claudio Vela, ordinario di Filologia italiana, Università di Pavia
– Gianfranco Asveri, pittore
– Eugenio Gazzola, editore di SCRITTURE
- Chiara Azzali della Tenuta Pernice – Castelnovo V.T.
La presentazione del libro sarà preceduta dal Concerto per Tromba e Orchestra (rid. pianoforte) in Mi b Maggiore di J.Haydn. Alla tromba Alessandro Cremonesi, al pianoforte Sara Rossi.
Nel corso dell’incontro in Fondazione, sarà possibile ammirare i dieci disegni originali che illustrano il libro.
Un libro che è un “doppio del normale”. Non per niente s'intitola “Doppio Gioco”, con doppio autore – Umberto Fava e Maurizio Rossi -, doppia copertina, doppio racconto, doppio titolo e doppio finale: ottimistico e confortante “Gli spiriti del vino” di Rossi, scettico e sfuggente “Quella vigna profuma di donna” di Fava. Ma entrambe le narrazioni giocano sul piacere della convivialità e sull'antica nobiltà del vino e la civiltà del bere.
Una specie di simposio campestre, in cui il pittore Gianfranco Asveri stende la tovaglia all'ombra della vigna, come dire i dieci disegni in copertina e in pagina, più il cartoncino-omaggio da appendere alla parete di casa o da usare come segnalibro. In particolare Fava riprende nella sua Vigna che profuma di donna il mito del sempre giovane Dioniso, del sempre vecchio Noè e della sua eterna arca per giocare con loro e scherzare col vino che è veritas e sogno, e fantasticare su un altro mito, quello della felicità, e sfidare un mondo che perdona tutto al delinquente, ma niente al sognatore.
Maurizio Rossi popola le sue pagine di spiriti e folletti delle cantine, sfondo di giovanili idilli diventati poi le vicende di due vecchi e rustici fratelli che, pur sfiniti dal lavoro nelle vigne, in un mondo mutato troppo in fretta e nel quale la vecchiaia è una disgrazia per non dire una “futa”, non vogliono saperne di finire i loro giorni in un ricovero.
In cento pagine – uscite sotto l'etichetta delle piacentine Edizioni Scritture - tutto il magico e il fantastico in materia di uve, di vini, di cantine e d'avventure. Insomma, un libro che è come uno spumantino molto speciale che spumeggia di tante bollicine di fantasia, da leggere (e da bere) da tutte e due le parti. Il “doppio gioco” che diventa un “doppio bicchiere”.
|