Lunedì 19 Marzo 2012 - ore 21:00 - Auditorium della Fondazione Geometrie variabili d’amore e di affetti
Percorsi verdiani
Percorso verdiano a cura del prof. Giancarlo Landini
Il percorso si propone di compiere una ricognizione su quello che potrebbe sembrare il tema più scontato del melodramma in genere dunque anche di quello verdiano: vale a dire l’amore. In realtà, osservato da vicino nasconde una casistica assai più complessa di quello che si possa credere. Può generare situazioni paradossali e mettere in risalto ossessioni inspiegabili o persino inconfessabili. Si danno donne che amano uomini del tutto indegni di essere amati. Ma anche padri che contendono l’amore al figlio, ponendosi come aperti rivali.
Vieni e senti del mio core
La seconda serata concentra la sua attenzione sui tre titoli della Trilogia Romantica, dove le varianti che si creano attorno al tenore e al soprano creano geometrie variabili. Nel Trovatore Manrico è l’oggetto dell’amore della madre nel Duetto con Azucena nel II Atto (Non son tuo figlio?), mentre nel III Leonora e Manrico stringono il loro vincolo nello spazio di un breve Dettino (L’onda dè suoni mistici) ma nel IV Leonora diventa oggetto del desiderio del Conte di Luna in un Duetto (Udiste?) dove l’amore si lega alla violenza e al ricatto. In Traviata i Duetti del I (Un dì felice’) e del III Atto (Parigi o cara’) tra Violetta Alfredo sono separati da quello del II tra Violetta e Germont (Madamigella Valery?) dove l’amore si esercita nella rinuncia all’amore stesso, mentre in Rigoletto Gilda è oggetto di un morboso amore paterno (Figlia) e di un’attrazione fatale (T’amo! T’amo ripetilo) che come nel Trovatore, trova la sintesi in un grande Quartetto (Bella figlia dell’amore).
Stefanna Kybalova
soprano
Valter Borin
tenore
Gabriele Nani
baritono
M° Milo Martani
pianoforte
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