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Alpi Rogliano DuoMusiche nuove a Piacenza | Associazione NovecentoUna sottile vena d’ironia pervade l’opera prevalentemente strumentale di Amilcare Zanella. Autore poco eseguito, il compositore nativo di Monticelli d’Ongina racchiude il suo destino nell’anno di nascita: un anno dopo Skrjabin e uno prima di Schönberg. La ricerca di un universo musicale che dal virtuoso cromatismo postromantico ponga in discussione i pilastri diatonici verso un’espressione contemporanea che sappia tradurre in suono i drammatici anni del ‘900 vede Zanella, specie nell’oeuvre cameristica, gettare un ponte ideale tra passato e prossimo futuro. Di eccezionale tensione musicale l’inedita Sonata op. 71, emozionatamente interpretata dal pianista Alpi e dal violino di Marco Rogliano. Nella Sonata per piano Op.70, dal densissimo materiale musicale, l’influenza di Debussy è più che evidente, quasi un omaggio. Un’eccellente (ri)scoperta da poco incisa proprio dal duo Alpi-Rogliano per l’etichetta Tactus in un album acclamato dalla critica. La Sonata per violino e pianoforte di Poulenc si incastra perfettamente in quel cuneo costituito dalla musica francese del primo Novecento e, sebbene Poulenc dichiarò di non amare il violino «Niente è più lontano dal respiro umano», ciò nondimeno, affascinato dalle possibilità timbriche e ritmiche del colpo d’archetto, scrisse questa unica memorabile sonata tra il 1942 e il 1943, impetuosa e tecnicamente ardita, dove l’influenza delle esplorazioni dell’amico Igor Stravinsky risulta piuttosto evidente. |